Arrivo: giro ad anello: rifugio forestale "Costa Gusela" 1620 metri; forcella Viosa (Sternozzena) 2020 metri
Dislivello totale: circa 700 metri. Fino al Costa Gusela 200 metri.
Difficoltà: E. Nei tratti fuori da strada forestale: EE, per la difficoltà di orientamento
In auto, scolliniamo dal passo del Brocon. La strada stringe e, pochi km dopo, ci porta ai prati della località Piancavalli. Posteggiamo in uno slargo da cui parte la strada forestale che, con pendenza trascurabile (foto 1), si inoltra nel bosco in direzione Nord.
Il rifugio forestale “Costa Gusela” dista poco più di 5 km, tanto da poter costituire una bella passeggiata per famiglie (scarseggiano però prati e radure in cui fermarsi) (foto 2). L’ambiente è comunque piacevole: un habitat ideale per la fauna selvatica nobile e per i tetraonidi.
Il rifugio forestale “Costa Gusela” dista poco più di 5 km, tanto da poter costituire una bella passeggiata per famiglie (scarseggiano però prati e radure in cui fermarsi) (foto 2). L’ambiente è comunque piacevole: un habitat ideale per la fauna selvatica nobile e per i tetraonidi.
Per raggiungere il bivacco va prestata attenzione alla biforcazione: dalla strada bianca parte a sinistra un tracciato, privo di indicazioni, che in un centinaio di metri sale alla costruzione (foto 3). Se venisse ignorata questa svolta, niente paura, proseguendo e girando la curva ci si accorge subito di aver superato…il bersaglio. Esiste comunque un breve sentierino di collegamento.
Come vedete in foto 4 il rifugio è spartano ma curato e ben accessoriato. L’acqua è all’esterno, in fontana di legno.
Proseguendo lungo la strada forestale, abbandoniamo gli scorci sul Vanoi e le Pale (foto 5) per girare in direzione Ovest. I segni di presenza umana si fanno più sporadici (piccola frana in foto 6); dopo una buona discesa arriviamo sul greto che attraversiamo senza fatica (passerella in foto 7).
Come vedete in foto 4 il rifugio è spartano ma curato e ben accessoriato. L’acqua è all’esterno, in fontana di legno.
Proseguendo lungo la strada forestale, abbandoniamo gli scorci sul Vanoi e le Pale (foto 5) per girare in direzione Ovest. I segni di presenza umana si fanno più sporadici (piccola frana in foto 6); dopo una buona discesa arriviamo sul greto che attraversiamo senza fatica (passerella in foto 7).
Qui un nuovo ricovero, la Viosa di sotto (1480 metri), e ancora poche centinaia di metri di comoda strada battuta. Ora si sale ed inizia la pista, un’esilissima traccia non segnalata che sconta anche la folta vegetazione e la scarsa frequentazione antropica.
E’ il classico sentiero “dei cacciatori” (foto 8 - 9) e vi consiglio, per uscirne senza problemi, di dotarvi di GPS su cui precaricare alcuni punti o, meglio, l’intera traccia scaricabile in fondo a questa pagina. Fate attenzione: si attraversano bosco e radure (tra cui quella della malga Viosa di Sopra, foto 10).
E’ il classico sentiero “dei cacciatori” (foto 8 - 9) e vi consiglio, per uscirne senza problemi, di dotarvi di GPS su cui precaricare alcuni punti o, meglio, l’intera traccia scaricabile in fondo a questa pagina. Fate attenzione: si attraversano bosco e radure (tra cui quella della malga Viosa di Sopra, foto 10).
L’orientamento smette di essere un problema quando, a quota 1870 circa, entriamo a perpendicolo sul sentiero SAT 387 proveniente dai laghetti di Lastè. Anche questa traccia, pur con la manutenzione SAT, denota una scarsa percorrenza umana (foto 11): benvenuti nel Lagorai!
Entriamo – e scaliamo – la testata della valletta, un bell’anfiteatro, giungendo alla forcella a quota 2020 (foto 12).
Da qui, seguendo le indicazioni ed il sentiero verso Sud tocchiamo la forcella della Cavallara (13) e finalmente, percorrendo l’ennesimo selvaggio sentierino (numerato 385), perdiamo rapidamente quota. Ora il sentiero è diventato una pista; nei pressi di Malga Sternozzena ritroviamo la comoda strada bianca che ci accompagna per gli ultimi centro metri di discesa (foto 14).
Entriamo – e scaliamo – la testata della valletta, un bell’anfiteatro, giungendo alla forcella a quota 2020 (foto 12).
Da qui, seguendo le indicazioni ed il sentiero verso Sud tocchiamo la forcella della Cavallara (13) e finalmente, percorrendo l’ennesimo selvaggio sentierino (numerato 385), perdiamo rapidamente quota. Ora il sentiero è diventato una pista; nei pressi di Malga Sternozzena ritroviamo la comoda strada bianca che ci accompagna per gli ultimi centro metri di discesa (foto 14).
Profilo altimetrico
Itinerario impegnativo, non tanto per il dislivello contenuto - ognuno ovviamente farà le proprie valutazioni - quanto per lo sviluppo chilometrico (e per le già citate difficoltà di orientamento)
Stagionalità
Escursione fruibile anche con neve, visti il clima della zona e
l’altitudine modesta. Tuttavia prestare molta attenzione perché l’area
del Garda è percorsa da appassionati di mountain bike e downhill per
gran parte dell’anno
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Mappa dinamica Open Street Map
www.openstreetmap.org
Movimento alternativo
La MTB arriva tranquillamente fino alla Costa Gusela e anche un po' più in là, finchè si va per strada forestale...ma farebbe malanni sul sentiero-non-sentiero che porta alla forcella... | |
Ciaspole | |
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Traccia GPS in formato .gpx (giugno 2012)