malga Toazzo (invernale)

Partenza: slargo sopra "Baita Sette Nani", circa 1000 mt slm


Fine stagione invernale (siamo ai primissimi di aprile) col botto di una nevicata recente. Quindi si sceglie l’escursione pensando alle valanghe (come prima cosa), pensando ancora alle valanghe (come seconda cosa) e, come terza cosa...chiedendosi: uscita cercando la neve o cercando di evitarla?

Mi scelgo quest'uscita solitaria-ma-sicura nei folti boschi della val di Fiemme.




Postambolo (esiste??)

Nell'aprile 2018 ancora ignoravo che vaia avrebbe raso al suolo questa valletta, e moltissimi boschi nelle vicinanze.


Preambolino

Tenete presente che la catena del Lagorai, sponda fiemmese, ha queste caratteristiche:

- abeti praticamente ovunque, pochi gli altri alberi (larici/faggi/eccetera); cosa che non mi entusiasma;

- divieti di accesso ai veicoli perlopiù già dal fondovalle, cosa che rispetto (e che, ora che il fisico invecchia e l'allenamento scarseggia, devo tenere in conto);

- strade forestali ovunque, un labirinto, ocio;

- esposizione nord + valli strette + boschi sempreverdi = neve resistente




Scelgo allora di vedere, così per sfizio, i ruderi dell'albergo termale di Cavelonte, a quota 1300 metri circa.

Proseguire fino alla piana di malga Toazzo q. 1466.
Se proprio, salire ai rimasugli (probabilmente sepolti dalla neve) di malga Litegosa 1773 mt.
Niente ciaspole. Ramponcini da scarpone, quelli si.


Quindi, in auto: Panchià, ponte di legno sull'Avisio, e su al divieto (01).


A piedi, seguendo qualche scarsa indicazione*, sempre verso S-SE addentrandosi nel bosco (02 - 03 - 04). Strada ghiacciata/innevata, e diverse auto oltre il divieto. Skialpinisti in rapida discesa.


Ecco Cavelonte (05, quota 1301), ruderi pericolanti a cui mi guardo bene dall'avvicinarmi troppo. Chiesetta carina (non mi avvicino per pigrizia, nessuno ha fatto la "rotta"**).
Supero anche maso Ratola (?)

Aumento di pendenza, sempre in bosco, dentro al recinto ed ecco il bianco abbagliante dei pascoli innevati di malga Toazzo (q. 1460).



Le tracce scialpinistiche proseguono verso Est; io proseguirei in piano addentrandomi verso Sud, se non che inizio orrendamente a sprofondare fino alle castagne.

Direi che Toazzo basta e avanza. Peccato, per certi versi, ora che spianava, ma avrei dovuto ricordarmi di portarmi dietro le ciaspole.

Pranzetto a casetta Toazzo (06, sempre della MCF Magnifica Comunità di Fiemme)


Non sto nemmeno a dirlo, rientro dalla stessa. Unica, una piccola deviazione per spezzare la monotonia.
Con cartello sorgente "Fonte dei Veli" (07), che si rivela essere un tubo che esce dal terreno.



Stagionalità


Pre-Vaia: sempre.
Post-Vaia: ocio ai versanti nudi


Mappa "riadattata" Open Street Map



Movimento alternativo




  Si MTB
Si CIASPOLE
Si Skialp
Si passeggino, ovviamente se non c'è neve
Si boci


Galleria foto


Download

GPS che – coerente, lui – a un certo punto ha preso per la tangente


Giudizio

:-)

Questo mi aspettavo, e questo è stato.


Note

* sul web dicono ben che basta salire dritti ignorando le deviazioni, bè, qualche dubbio ogni tanto mi veniva

** rotta forse è dialettale? Comunque intendo la trincea fatta da chi per primo passa nella neve alta

Numerosi croci e capitelli, a testimonianza della devozione popolare e del duro lavoro dei boscaioli

Un mare verde, l'unico puntino che spicca è il tetto superdistrutto dell'ex albergo termale.





 Salti
 Montagna a me ignota








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