Val d’Algone - Malga Movlina

Partenza: Val d’Algone, parcheggi segnalati
Arrivo: Malga Movlina 1790 metri
Dislivello: 650 metri (dislivello indicativi, calcolati dal parcheggio dell'Albergo Brenta)
Difficoltà: E (...peccato che noi, causa troppa neve "sprofondosa" e assenza del benchè minimo segno di passaggio di altri escursionisti, abbiamo dovuto desistere dal raggiungere la meta)


Si transita da Stenico in direzione E; superate le cascate, prima del paese di Ragoli si svolta in direzione N entrando in val d’Algone.
Siamo nel territorio del PNAB: la mobilità e i parcheggi sono regolamentati dall’Ente Parco secondo ottiche di sostenibilità ambientale. (link)
Al momento in cui scriviamo, l’accesso al parcheggio di malga Movlina è consentito ad un numero chiuso di autoveicoli, i primi 50 della giornata.
La malga, oltre a costituire uno dei punti più strategici della zona (per l’accesso a mete più elevate, es. il rifugio XII Apostoli) gode di ottima vista a 360 gradi ed è anche punto di ristoro agrituristico.

Per tali motivi, durante la stagione estiva è consigliato lasciare l’auto nel fondovalle ed arrivare alla malga seguendo il sentiero SAT333 >> 341 oppure la comoda (ma trafficata) strada forestale.

Durante la stagione invernale (a cui si riferiscono le immagini) la strada resta innevata e quindi accessibile solo a piedi o con fuoristrada.

Qui assumiamo di partire dal rifugio Ghedina 1130 metri: il sentiero SAT333 e la forestale portano entrambi a malga Nambi in direzione N; poco più avanti il bivio con la segnaletica SAT ci propone di continuare sul sentiero che porta a passo del Gotro e Movlina oppure di piegare a SE seguendo la strada bianca

Le due opzioni consentono rispettivamente il trekking e l'uso della mountain bike. Nella stagione invernale è preferibile salire per la forestale, ovviamente dopo aver ben valutato i bollettini valanghe ed il rischio locale.



Note
partendo dall'imbocco della val d’Algone, consigliamo di visitare il piccolo borgo di Iron 860 metri, villaggio spopolato nel 1630 a causa di un’epidemia di peste. L’agglomerato, pur tornando ad essere abitato in modo non stanziale, ha conservato intatti gran parte degli stili costruttivi dell’epoca ed è stato designato come bene di rilevanza urbanistica provinciale. Dislivello: circa 200 metri

Una breve sosta può essere programmata anche per le cascate Rio Bianco, poco fuori Stenico, mentre il museo di Castel Stenico vale un maggiore approfondimento.


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