Corno di Tres

Partenza: rifugio ai Todes-ci, quota 1400 metri
Arrivo: Corno di Tres 1812 metri
Dislivello: circa 400 metri
Difficoltà: E.


L’altipiano della Predaia racchiude ad est la val di Non con pendii molto dolci; l’affaccio sulla valle dell’Adige è invece strapiombante.
Dai paesi della valle (Vervò a sud oppure Smarano per chi proviene da nord) raggiungiamo in auto il rifugio Predaia “ai Todes-ci”, dove lasciamo l’auto.

La zona si presta, nel periodo invernale, a tranquille ciaspolate: troviamo infatti anche un’apposita segnaletica.

Subiti dietro il rifugio imbocchiamo una strada forestale innevata che sale con poca pendenza alternando prati a fasce di bosco: la scarsa quota altimetrica è habitat del pino silvestre.

In breve si raggiunge la “Busa da Spin” 1436 metri e, proseguendo sul sentiero SAT503, saliamo alla malga Rodeza 1570 metri.
Un bivio, con segnaletica SAT, ci fa tenere la destra continuando sul 503: salendo sempre in modo costante e non duro, cominciamo a godere della vista su gran parte della valle di Non e sul Brenta.
Un successivo bivio, a cui va prestata attenzione, per il cambio di numerazione (SAT500), ci porta in 20 minuti -tempi da tabella SAT- sulla piccola cima del Corno di Tres: scorci di Catinaccio, di Lagorai, vista sulla sella di Favogna

La cima è meno panoramica rispetto ad altre della stessa catena, ma comunque remunerativa.

Il rientro può essere fatto per la stessa via dell’andata; valutare bene eventuali deviazioni con mappa e GPS.



Per la bassa quota e la scarsa presenza di punti critici per le valanghe, l’itinerario si presta ad esser praticato in qualsiasi mese dell’anno.

Gita che non presenta passaggi escursionistici esposti. Attenzione, specie con neve, alle difficoltà di orientamento in caso di deviazioni sul rientro.



Come evidenziato sopra, l’itinerario è sicuro nei mesi invernali e addirittura è vocato all’uso delle ciaspole. Per gli scialpinismo, i dislivelli e le pendenze scarsi potrebbero dare poche soddisfazioni (a fronte però di maggiore sicurezza)

 



L’itinerario è percorribile in bicicletta sulle strade forestali, va valutata con le Amministrazioni locali l’eventuale deroga sui sentieri escursionistici



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