Dos dei Corvi


Partenza: località Casara (poco sopra il campo da calcio di Susà), parcheggio lungo la strada, quota 740 metri
Arrivo: Doss dei Corvi quota 1470
Dislivello: 730 metri
Difficoltà: E


La Marzola è recentemente (siamo nel 2013) finita sui giornali per il boom demografico della popolazione di cinghiali; mentre una 25ina di anni fa si ricorda che, presso Roncogno, venne abbattuto l'ultimo esemplare autoctono di lince (esposto al Museo Tridentino di Scienze Naturali - ora Muse)

Il versante perginese è un anfiteatro orientato a nord, meno piacevole che sulla sponda atesina ma storicamente molto utilizzato: tante sono le piste, capanni di caccia, radure, baite, i canali di esbosco, da far si che l'orientamento non sempre sia scontato.
Un paio di sentieri SAT, percorsi in prevalenza dai locali, ne risalgono i versanti.

La salita al Doss dei Corvi avviene nel folto del bosco, su terreno ripido ma generalmente sicuro anche in caso di neve; la cima, al di là del nome suggestivo, non è altro che un punto sulla lunga dorsale nord-sud.
Alcuni scorci, tuttavia, meritano.


Lasciata l'auto lungo la strada, al limite fra gli ultimi campi coltivati ed il bosco, ci si incammina per la strada forestale/sentiero SAT436 (01). La pendenza è subito decisa.
A quota 990 oltrepassiamo lo "Spiaz dei Quattro Soldi", di cui purtroppo non sappiamo fornire etimologia, e un gruppetto di casette. La strada (02) si fa pista e poi sentiero (03).
Sbucati in piano troviamo qualche testimonianza della Grande Guerra (04); la stessa cima è "fissata" su una torretta di osservazione (05) che affaccia su Pergine e sulla val dei Mocheni.
Scorsi anche sulla valle dall'Adige/monte Bondone, sui laghi.

Rientro per la stessa via; volendo e avendo tempo, è più fruttuoso continuare fino alla cima Nord della Marzola ed eventualmente poi scendere a Susà dalle Terre Rosse (vedi altro itinerario)




Profilo altimetrico




Mappa Open Street Map elaborata

Segnati i tre itinerari percorsi e descritti sul blog (chi cerca trova)

Attenzione: sulla OSM 2013, il Dos dei Corvi viene indicato come Chegul, che in realtà è poco più a sud, a quota 1500.


Movimento alternativo


  NO
Mai provata; un autoctono mi dice che d'inverno si usi percorrere questo sentiero in sicurezza con le ciaspole
No, anche se il primo tratto si presterebbe (strada incanalata), complice la vegetazione fitta l'innevamento a terra è poco (e gli ostacoli tanti)


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Giudizio

:-|
Salita (e discesa) monotone



 La malga di Susà.














Ca' Rossa.


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