Rifugio e lago Pradidali

""Sii pronto a salire, ma non scordarti che poi devi scendere""


Partenza: parcheggio al Cant del Gal/La Ritonda in val Canali, quota 1185 (a pagamento d'estate)
Arrivo: rifugio Pradidali 2278 slm, lago Pradidali 2240 slm


Splendido sabato d'autunno, mi addentro con l'auto in Val Canali (Parco naturale di Paneveggio/Pale di San Martino).
Al Cant del Gal discreto movimento, per la stagione: trovo comunque parcheggio senza problemi (numerose le aree di sosta regolamentata)

Essendo solo, il giorno precedente mi sono documentato su internet meglio che potevo: alcuni resoconti catalogano il sentiero come "E", altri come "EE" (escursionisti esperti) per via di un tratto attrezzato con corda fissa. Non che sia un problema, ma sempre meglio avere più info possibili per non restare spiazzati.

Il primo tratto di salita è su comodo sentiero: fra i due ristoranti prendo la strada (01, interdetta al traffico) che supera la poche costruzioni e tramite un ponte cambia sponda orografica (02). La via si restringe e sale (erta, 03) incuneandosi nella valle, di cui si intuisce il proseguio (se si scrive così? Il correttore ortografico di Writer non mi segnala nulla ;-)

Si guada "a secco" ritornando in sponda sinistra (04): sempre dritti ignorando un paio di bivi (tipo il 05) fino al piccolo spiazzo di Pedemonte/Portela (06, 1640 metri).
Il SAT709 inizia ora ad inerpicarsi sul fianco; dapprima tagliando un pendio erboso, in breve zigzagando lungo un colatoio (al mio passaggio, fortunatamente asciutto).
In breve sono al "famoso" tratto attrezzato: scopro che si tratta di una decina di diversi spezzoni, alcuni di solamente 2-3 metri, e che il sentiero non è strapiombante (psicologicamente è buona cosa)(07).
Salgo tranquillo senza dovermi aggrappare all'acciaio.
Superati questi tratti, si prosegue sempre con pendenza decisa (08, buffa); trovando la deviazione per la ferrata "Riccardo Simon" (09) e un curioso passaggio sotto un grosso masso (10, ma fa più effetto in senso inverso).

Finalmente sbuco in un pianoro con vista (annebbiata...) sul rifugio (11): banchi di nuvole vanno e vengono (ma il cielo è blu sopra le nnnuvoleee, cantavano i Sex Pistols)(scherzo)
Morale: i miei propositi bellicosi di salire più su verso Fradusta si calmano alla velocità della luce. Mi accontento di vedere il vicino laghetto (12, mi ricorda l'Antermoia).
Il tempo per due foto e salgo alla costruzione, ormai chiusa per fine stagione (13 - 14).

Rientro per la stessa dell'andata, percorrendo la dorsale rocciosa fino a Pedemonte (15) e poi il sentiero parallelo al greto del torrente (asciutto)




Profilo altimetrico


L'itinerario di andata e ritorno è identico; vi chiederete quindi come mai il profilo qua sopra non è simmetrico...colpa del GPS (SEMPRE dare la colpa al GPS :-) che è sballato più d'una volta (le vicine pareti strapiombanti non hanno aiutato)


Stagionalità


Estate/inizio autunno...senza neve o ghiaccio insomma. Secondo me. Poi, vedete voi...


Mappa "rielaborata" Open Street Map




Movimento alternativo




  Assolutamente no
D'inverno non lo farei neanche se mi pagano
Idem


Galleria foto

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Traccia .gpx

Vedi il discorso fatto sopra alla voce Profilo


Giudizio

:-)

Peccato non essersi ulteriormente addentrati nell'altipiano


Note
Rifugio chiuso (d'altronde sono salito in ottobre)
Ottobre, appunto: che gran colori!

Tratto attrezzato: nel mio resoconto potrebbe sembrare innocuo: vi chiedo e consiglio di non sottovalutarlo.
Sicuramente è prezioso:
-    in caso di forte affollamento salita vs discesa
-    dopo forti piogge, fondo scivoloso, un po' di ghiaccio
-    eccetera












Questo prima o poi, cadrà...




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