Totoga

Partenza: passo Gobbera, 985 mt slm
Arrivo: cima Totoga, 1705 mt


L'idea sarebbe: trekking di due giorni, ritmi tranquilli, partenza dalla Gobbera e notte nel bivacco san Gualberto; il secondo giorno salita al Totoga e rientro all'auto, chiudendo l'anello.

Ma – ci diciamo – forse per un trekking di due giorni ci sono posti più vocati, ecco.

(In realtà, basterebbe un giro in internet, la zona è discretamente...descritta)


Comunque sia, per farci un'idea, mi offro per un bel sopralluogo sprint.
Nella wishlist aggiungo anche un salto alla chiesetta di San Silvestro mt 965, la deviazione dev’essere minima, vediamo se merita.



Raggiunto in auto il passo Gobbera dal Vanoi, scollino verso Imer e lascio l'auto in un comodo parcheggio a pettine presso l'Osservatorio (01)(l'Osservatorio??? sembra una vecchia scuola abbandonata...ma in effetti sul tetto una cupoletta c'è)


Presso la chiesa (02), seguendo la tabelle SAT346, supero le poche case per uno stradello prima selciato, poi d’erba falciata.


In pochi minuti si giunge ad uno spiazzo (03): qui ci si raccorda con la strada forestale (NB: ci sarebbe stata la possibilità di parcheggiare qui)

Da questo punto parte, immagino direttissimo, un sentiero con tanto di tabella: è dedicato a... (purtroppo non lo ricordo, e la foto scattata come promemoria si rivela illeggibile, mannaggia)


La forestale corre con minima pendenza sul lato est; sopra di noi le bastionate del Totoga, che si intuisce essere una cima approcciabile più facilmente da sud. Superato un passaggio panoramico (04), aggancio fortunosamente il bypass che porta alla chiesetta: pur essendo ben tracciato, il sentiero non riporta nessuna indicazione.

Si perde quota, superando dei tralicci vecchi-e-nuovi (05), ed eccoci (06). Sono a quota 965, buon panorama sul Primiero, giornata un po' nuvolosa per vedere le Pale. Chiesetta carina. Purtroppo i geni arrivano pure qua.


Risalgo per lo stesso sentiero fino alla strada, e proseguo; al primo bivio prendo a destra (07: a terra tabella SAT345 per ... passo Gobbera??); sono sempre su una piacevole strada militare, che più avanti, presso delle pareti rocciose, perde in larghezza.

Un successivo bivio (08) proporrebbe, a destra, di salire dritti al Totoga; ma non è "ufficiale SAT" e visti gli infelici precedenti in zona, da solo mica mi fido.


Altro bivio, stavolta SAT (09): a destra la diretta, a sinistra (la mia scelta) la via comoda. In effetti è comoda: pianeggiante e caratteristica, attraversa una fenditura, entra ed esce da una spessina immettendosi ai Prati di Totoga (10).


Un occhio alla segnaletica: ha un pizzico di realismo che mi fa sorridere (ma poi al rientro mi sarà utile)

Chiariamo subito: prati, pochini.
Mi immaginavo ampie radure e baite, non è esattamente così *.
Un antico maso c'è, la strada ci passa vicino, e subito dopo il bivio per il percorso del rientro (ipotizzando di farlo il 2° giorno). Si va avanti, a tornanti.

Ecco nell'ordine proseguendo la salita:


  • il raccordo col SAT345 "diretto" (io, sempre dritto);
  • una deviazione di 20 metri per un punto panoramico (davvero niente di speciale + immondizie, dannati incivili)
  • delle cataste di legno molto fiche, con misteriose gabbie
    altro bivio al 48° tornante (11)(a destra strada militare, a sinistra per il bivacco)
  • il bivacco (12)! Già abbondantemente occupato sia dentro che fuori, c'è pure un tizio che pisola. Per pudore e timidezza, non entro a fare le classiche foto...poco male, farò al rientro
  • le gallerie => percorribili, e anzi inizialmente credevo che il SAT345 le attraversasse

In realtà invece il sentiero continua, un po' mimetizzato, fra l'edificio e le opere belliche: scavalca un muretto (13) e sale in mezzo alla faggeta, mi mette in dubbio presso un altro sentiero "bypass" (è sempre quello che partiva al punto 03 e di cui non ricordo il nome), ed eccomi finalmente alla sommità erbosa (14).

Panorama pochino, causa copertura boschiva e nuvole in quota.

In discesa.
Il bivacco è ancora full, vorrà dire che gli interni li sbircerò cercando foto su internet...

Invece che rifarmi i tornanti della salita, provo a prendere il raccordo col SAT345 "diretto" che attraversa un folto di abeti, fino a questo cartello (15), che mi mette in dubbio.
A rigore dovrei girare a destra – cosa che faccio – ma in un attimo smarrisco la già esile traccia. Altri segni orientativi non ce ne sono.

Proviamoci.

Seguendo più o meno la curva di livello raggiungo un rudere - se non altro è un segnale che il sentiero non è smarrito, visto che presumibilmente passa da qui – ma un metro dopo sono di nuovo senza punti di orientamento.

Mi riduco a tagliare giù per il pendio, slalomeggiando un po' a caso fra gli alberi: col GPS so che in qualche modo prima o poi torno sulla strada dei Prati di Totoga.


E' qui che oltre alla rotta perdo anche testa e voglia; raccordandomi alla strada forestale in un punto troppo a valle, la seguo in discesa senza pensarci su troppo, convinto di arrivare a sti benedetti Prati e all'incipit del sentiero per il Col de la Cros (SAT345).

Quando finalmente realizzo di aver sbagliato direzione (stavo scendendo in val Cortella), aver perso quota e aver perso il sentiero per chiudere l'anello, per lo smarronamento decido di rientrare dalla stessa dell’andata.

Ecco così che viene profetico il cartello "ultima occasione di rientro alla Gobbera"


Stagionalità


D'inverno? Boh! Ad occhio e croce lunga ma fattibile, stando su forestali/mulattiere


Mappa "riadattata" Open Street Map




Movimento alternativo




  MTB direi di si, in cima a spinta
Un pensierino...ma lunga
Poche pendenze
Troppo lunga
Idem


Galleria foto


Download

Sorry, niente traccia .gpx :-(
A casa, quando è stata ora di scaricarla sul pc, l'ho misteriosamente cancellata.
La maledizione del Totoga, direi :-P

Giudizio

:-)

Nonostante non sia andata come avrei voluto.

Ps. per il potenziale trekking di due giorni: magari da un'altra parte, questa del Totoga si può fare tutta in una volta. Se non si è polli come me, s'intende.


Note

* scopro a posteriori, sempre grazie al web, che qui la ricrescita del bosco è stata portentosa (forse ci ha messo lo zampino anche l'uomo: un bosco così coetaneo e fitto sembra frutto di rimboschimenti forzati)

Aeree Totoga 2000

Aeree Totoga 1958
Aeree PAT



E mi sono perso qualcosa? (non chiudendo il percorso ad anello)

Qui e qui



 Gregge, sempre belle da vedere














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