Arrivo: giro ad anello: baito val d’Ilba 1900 mt; monte Cola 2253 (o 2262? mappe discordanti); Col del Chelder 2170; lago delle Carezze 1770
Uscita su sentieri non segnalati, e infatti il mio rapporto col sentiero è stato tutto un perdersi e ritrovarsi (relazione complicata, si direbbe su facebook)
Posteggio presso malga Trenca; la strada (a tratti strettina) è aperta al traffico, ma siamo a fine settembre e non c’è molto movimento: le condizioni che preferisco.
Subito un parapendio e una coppia di gheppi, peccato che non faccio quasi in tempo a smontare dall'auto, figuriamoci settare i parametri della digitale => la foto viene così così
Ma in effetti, pure le foto successive sono un po’ scure o sfocate o squadrate...oggi non è giornata.
Dall'asfalto, dove parte il sentiero SAT323 per il lago delle Carezze/Casapinello, parte anche una pista forestale (02) che in mezzo ai pascoli si avvicina alla val d'Ilba, classica meta scialpinistica invernale (partendo dal Serot/Calavin o anche più giù)
Tac, capriolo, in mezzo agli scampanii delle capre al pascolo.
La pista sale infine a tornanti tranquilli fino ad una croce di legno (03); ecco, credo sia questo l’inizio della valletta. Pecore, quattro o cinque.
Salgo dritto fino al piccolo baito (04), piuttosto malmesso: la valle è tutta un pascolo verde/giallo (l'autunno mi sembra un po' più in anticipo del previsto, quest'anno); cerco di salire tenendomi in centro: tracce di sentiero vanno e vengono.
Inaspettato un gruppone di cornacchie stridule; ancora su con il sentiero che pende decisamente verso l’Hoabonti.
Eccomi "in quota" (05), iniziano i panorami: appena sotto la conca dei Sette Laghi; sullo sfondo la val dei Mocheni (Costalta/malga Cambroncoi/Rujoch); cima d'Asta/Pale; il Ciste
Il sentiero che collega Hoabonti e Cola è la parte più bella: ampio e pianeggiante percorre i bordi della quinta sulla val d'Ilba: in un attimo si è all'ammasso di rocce del Cola (06).
Ammasso disordinato da lontano, e organizzato da vicino: si notano vestigia di opere di difesa della Grande Guerra.
La discesa per pendio erboso mi vede ancora perdere più volte il filo del sentiero, scarsa forma e scarsa concentrazione per me, una combinata che in montagna non ci si dovrebbe permettere.
La discesa dal Cola all'antecima Col del Chelder (07, croce, trincea) e quella successiva - finchè non si arriva alla piana dei rododendri circostanti il bivio con il sentiero SAT323 - non è da sottovalutare. Gambe ferme e attenzione al sentiero.
Dal bivio (08, tabella SAT toponimo "Col del Sète", quota 1868) in poi, piacevole rientro con scarsa pendenza, passando sopra l'intorbato lago delle Carezze (09) e le baite della Trenca
Profilo altimetrico
Stagionalità
Il Cola è una classica meta scialpinistica; quindi con adeguata preparazione capacità e documentazione potrebbe essere
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Stando alla OSM, il tratto fra baito d’Ilba e le cime, l’ho proprio toppato
Movimento alternativo
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Giudizio
:-)
Quasi quasi, se sto giro lo rifacessi domani, lo percorrerei in senso inverso (quindi antiorario)
Note
Attenzione: al bivio “Col del Sète” tabella SAT o pseudo-SAT per la salita al Cola: dico pseudo perché il sentiero non è nel catasto della Società Alpinisti Tridentini. Quindi niente manutenzione strutturata; niente ulteriori tabelle né segnavia né indicazioni, niente simbologia in mappa (su alcune fra le più note Kompass, 4land ecc. la traccia è riportata ma ovviamente ogni produttore lo fa a modo suo)
Cima d'Asta