Vardabè

Partenza: Predazzo, frazione "Fol", circa 1050 mt slm


Fine stagione invernale (siamo ai primi di aprile), sarà finito il caos delle piste da sci?
Scopro che gli impianti del Latemar sono ancora in funzione, ma si capisce subito che siamo agli sgoccioli.


La strada che parte dalla frazioncina di Fol (01), poche case, è ricca di divieti: non parcheggiare qua, strada privata, posteggi privati, regola feudale, divieto ai non autorizzati, ocio qua, ocio là.


Boh, si vede che la zona è molto gettonata. (Forse in alta stagione?)

Ovviamente, salendo a piedi con fatica (l'è erta), vengo superato da un sacco di auto.


Leggendo in rete, ci sarebbe stato il sentiero "storico" nel bosco che partiva sempre dal fondovalle, ma non ho fatto i compiti a casa preventivamente, quindi non lo becco.
Mi becco il traffico, anche oltre i divieti.


Al di là della pendenza, la strada asfaltata è bella e larga: sembra una (mancata) pista da sci. Si vedono le prime baite di media montagna, con la funivia che ci passa sopra.


A quota 1300, loc. Pausa, una grande briglia sul torrente (02); poi altri tornanti e un paio di bivi, sempre seguendo le tabelle per malga Gardonè.

Passaggio appena sotto al via vai di cabine (tutte vuote) - fa sempre un certo effetto, terranno quei cavi d'acciaio, vero?

Il bivio per Vardabè (03) mi allontana finalmente dalla civilizzazione spinta: attraverso un pendio ben assolato, ottimamente esposto a sud, ed ecco Vardabè (04, quota 1500): alcuni fienili e qualche baita ristrutturata in modo più o meno accorto.
Tutte orientate a sud, sparse sul pendio, nessuna recinzione.



Gironzolo, alcune porte sono aperte, dentro vecchi attrezzi agricoli in legno.
Sembra di tornare indietro nel tempo: i nostri nonni soffrivano fame e freddo, ma non credo temessero lo stress o il rischio di furti (avevano ben poco da farsi rubare…).

Affaccio sugli innevatissimi monti del Lagorai

A monte degli edifici, sale la strada delle Prese (05), eccomi ad un bivio dove la neve non è ancora sciolta (06): salgo verso destra fra tratti assolutamente ghiacciati (grazie, ramponcini) e tratti in cui si sprofonda abbondantemente fino alla vita.

Praticamente mi scavo una trincea fino a baita delle Prese (07, quota 1785); ambiente piacevole ma di proseguire non se ne parla - sono a piedi (leggi: no ciaspole).

Rientro al bivio , sentiero in costa che attraversa un lariceto (soggetto a taglio, mi fa sempre un certo effetto vedere buttati a terra questi giganti), parvenza di disgelo tornando su un'ampia stradella (08) che poi però rientrando nel bosco si rivela una lastra di ghiaccio.

Qualche scultura di legno mi fa capire che gli impianti sono vicini: eccoli, col la baita Gardonè (09)

Surreale la pista solcata da solo due sciatori: siamo a fine stagione, i cannoni non sparano più.



Discesa per un'ertissima strada forestale, mai vista così tanta ghiaia sparsa in mezzo al bosco: anche durante l'inverno sono parecchi i veicoli che devono poter salire a Gardonè.


Profilo altimetrico



Stagionalità


Inverno: non saprei se intorno a Gardonè si entra in conflitto con le piste (non credo)


Mappa "riadattata" Open Street Map



Movimento alternativo



  MTB spingendo a tratti
Si
Si, quote basse
No
Si


Galleria foto

Download

traccia gpx, come sempre imprecisa...

Giudizio

:-)

Questo mi aspettavo, e questo è stato.


Note

La porta della baita/bivacco sembra bloccata dal…cemento che si è rotto/alzato










 Merlo dal collare, direi




Fol

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