cima Sera

Partenza: parcheggi nei pressi del ristorante al passo Duron, quota 980 circa. Attenzione: un cartello consiglia di non lasciare oggetti di valore nelle auto in sosta : (


Di fianco al ristorante (01) parte la strada forestale/sentiero SAT463, che entra nel bosco e praticamente subito mette di fronte ad un bivio.

A destra, indicazioni "ufficiali" per malga Stabio: segnavia nuovi, itinerario ciclistico 887 (boh) oppure B4.06 (sempre boh) - fatto sta che sono 5km per 480 metri di dislivello.
A sinistra, un vecchio cartello muffoso, scritto a mano, per cima Sera/Gavardina.

Prendo a sinistra (02): il giorno prima mi ero studiato la cartina, vedendo che entrambe le opzioni poi si ricongiungono.

La strada si fa pista, poche indicazioni, qualche tabella didattica abbastanza antica (una sui massi erratici, un'altra sulla geologia di cima Sera, ma la più bella è la n° 6 "veduta sulla Busa di Tione"...si, forse trent'anni fa, ora qui la vegetazione folta non permette panorami)

Si attraversa una bella faggeta e, tutto sommato, si intravede qualcosina fra le fronde: i monti del Brenta, lo sperduto paese di Montagne, l'Adamello.

Presso un tornante (03), ecco nuovamente l'ampia strada: malga Stabio (indicazioni SAT un po' nascoste) è data a 20 minuti.

Eccoli allora i primi pascoli, un imponente portale (04), un altro bivio (mi tengo a sinistra cioè a monte) per arrivare alla Stabio. Carina. Chiusa, ovviamente. In alto già si intuisce la cima erbosa

Da qui, risalendo il pascolo in modo abbastanza libero, si rientra nel bosco in direzione di una sella (05), che si rivela essere un balcone sulla selvaggia val Marcia (in misura minore su parte del Bleggio).

La dorsale è ben boscata (faggi), il sentiero è ben leggibile. L'unico passaggio particolare, tuttavia segnalato, è questo in foto (06).

Di lì a poco termina la vegetazione, gli ultimi tratti sono su versante erboso che gradualmente regala un ottimo affaccio sulla conca del Bleggio.

Dalla croce (07) sontuoso panorama: conca di Tione

Brenta/Adamello.

Il borgo medievale di Iron, alle porte della val d'Algone (già "visitati").

Il piccolo monte San Martino.

Il Gazza, il Casale col rifugio Don Zio.

Più lontano, i "miei" Calisio, Costalta, Fravort. Cima d'Asta.

E ancora, in ordine sparso: malga Cogorna; cima Durmont (nella mia baby-wishlist); Stivo e Creino

Ai miei piedi la malga Stabio coi suoi ampi pascoli.



Ho la fortuna di trovare in cima un altro camminatore solitario, un autoctono che mi toglie alcune curiosità sulle cime, sulla fruibilità invernale di questa (lui sconsiglia), sul percorso di rientro (si torna dalla stessa).


Paesini spopolati...Binio, Montagne...se non vado errato



Stagionalità


Estiva

Mappa "riadattata" Open Street Map



Movimento alternativo


  Fino alla Stabio e poco su
No no...per strada forestale (quella che non abbiamo preso noi) fino alla malga
Si, se camminano e hanno passo sicuro


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Giudizio

:-)

Consigliata


Note



Nel resoconto probabilmente non emerge.

Ma vi ricordo che, quando cammino da solo nei boschi del Trentino occidentale, penso sempre con timore al possibile incontro con l'orso (habitat potenziale direi: faggeta, animali al pascolo, cavità naturali).

O col cinghiale, per quello.

Stavolta mi è andata bene, visto un camoscio.





 monte san Martino















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