Arrivo: castello omonimo
Dalle vie medievali di Pergine, col piccolo nel marsupio, prendiamo una bella scalinata che risale la collina (01).
I passaggi non sono sempre "principeschi" (02), soprattutto perché la vegetazione incombe: facile immaginare che nei secoli la zona subisse ben altra cura.
Sbuchiamo su un largo acciottolato (03, salesà in dialetto) che presto s'avvicina al primo e più grande parcheggio per le auto (04). Ora su asfalto, qualche tornante e si entra (05).
Il castello, privato, ospita un bar-ristorante mentre le corti ed il verde esterno (interno alle mura) sono sempre aperti e visitabili.
Fra l'altro nel periodo estivo i gestori organizzano anno dopo anno delle mostre-installazioni di artisti europei.
Scorci inediti sul maniero (tipo una porticina che ha fatto decisamente il suo tempo), che a sua volta offre scorci su Pergine, sull'Alta Valsugana eccetera.
Il giro esterno offre anche un'orrida panoramica su un mucchio abbandonato di detriti , si chiude presso l'ultimo tornante della strada asfaltata.
Scendendo al tornante sottostante, un sentiero nel bosco (08) ci porta al parco dei Tre Castagni; da qui si rientra nelle vie del centro storico.
Stagionalità
Movimento alternativo
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No |
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noi: nel marsupio :-) |
Giudizio
:-)
Ai tempi, controllo sulla mineraria val dei Mocheni
Valar